con il contributo di:

Il Progetto Polline-MiLiberiSe trova la sua genesi nel lavoro, nelle competenze e nelle esperienze maturate, negli anni di attività, dalle realtà che si attiveranno per la sua realizzazione, negli ambiti di arte, cultura, spettacolo, didattica e sociale.
Al centro del progetto, la Casa del Teatro Sociale e la costruzione di un percorso di formazione teatrale, che si avvarrà di esperienze e percorsi formativi che hanno trovato riscontri positivi negli ultimi anni.

Esperienze che si sono avviate e realizzate con la partecipazione, il contributo e le competenze delle seguenti realtà: Le Belle Arti APS – Progetto Artepassante (Capofila del Progetto), il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale-Università Milano Bicocca, le Carceri di Opera, San Vittore, Bollate e l’Istituto per minorenni C. Beccaria, l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Il Progetto Polline-MiLiberiSe non è e non vuole essere solamente un laboratorio teatrale, ma uno spazio estremamente articolato.

Gli obbiettavi principali che il progetto si pone sono:

  1. Trasformazione e riqualificazione di uno spazio importante, ma in disuso, all’interno della stazione ferroviaria di Villapizzone del Passante Ferroviario di Milano.
  2. Interazione con il territorio circostante per contribuire alla riqualificazione di quest’area urbana.
  3. Radicamento sul territorio e ampliamento dell’offerta, per raggiungere nel tempo una salda sostenibilità economica.
  4. Coinvolgimento delle popolazioni marginali e fragili, Romaní, carcerarie (adulte e minorenni), studentesche (media superiore e università), migranti e delle periferie con le seguenti parole d’ordine: integrazione, recupero e partecipazione.
  5. Realizzazione, con le attività del progetto, di un’inclusione sociale e di un meticciato culturale, attraverso la creazione di attività che vedranno la partecipazione di gruppi misti di popolazioni.
  6. Creazione nello spazio prescelto di un hub sociale, multidisciplinare e condiviso.
  7. Offrire ai soggetti convolti opportunità professionali, culturali e didattiche.
  8. Combattere la dispersione scolastica.
  9. Fare di questo progetto un prototipo da “esportare” in altre aree urbane periferiche.


Per il raggiungimento di questi obbiettivi si costituiranno nello spazio hub di Villapizzone alcuni Atelier-laboratori, che potranno anche incrementare il loro numero nel tempo. 
Questi Atelier saranno collegati da un fil rouge di azioni e attività che dialogheranno tra loro, dando origine a un lavoro di gruppo in concorso con molte e differenti professionalità.
Forniranno ai soggetti coinvolti anche delle opportunità professionali e quindi di reddito, tra le quali citiamo a titolo d’esempio: attore, attrezzista, costumista, sartoria teatrale, mascheraio, pittore di scena, scenografo, liutaio, musicista, scultore, falegname ecc. (vedi all. A).

Le attività degli Atelier e le competenze dei soggetti partecipanti potranno anche essere messe a disposizione di altre realtà e/o progetti, contribuendo così anche alla futura sostenibilità economica delle attività previste.
Lo spazio/hub è studiato e attrezzato per garantire l’accoglienza delle attività di formazione teatrale e degli Atelier e dei suoi utenti, in forma condivisa e partecipata. Per soddisfare la peculiarità della condivisione è stato sviluppato un progetto articolato di suddivisione degli spazi, degli arredi, dei colori e delle luci (vedi allegati B e C).

Allegati

La Casa del Teatro Sociale All. A
Progetto spazio Polline aree funzioni All.B
Progetto spazio Polline arredi All.C

La condivisone degli spazi porterà, anche come logica conseguenza, all’utilizzo comune di attrezzature, materiali ecc. garantendo dei risparmi di scala sotto il profilo economico (acquisto di materiali, strumenti ecc.).
Abbiamo deciso di “praticare” in profondità il teatro, non limitandoci a “fare teatro”, “recitare”, “fare uno spettacolo”.

Praticare, realizzare e presentare compiutamente un evento teatrale comporta un lavoro complesso, condiviso e affascinante di una vera e propria comunità di soggetti (che abbiamo solo parzialmente elencato in un paragrafo precedente), i quali mettono a disposizione le loro competenze culturali, artistiche, artigianali, creative.

Proprio gli Atelier saranno i luoghi preposti per strutturare queste attività, diventando luoghi di lavoro ma anche di formazione e coinvolgimento dei soggetti che il progetto vuole approcciare.

Lo spettacolo è un prodotto elaborato e complesso, che agisce sull’intelligenza, sulle emozioni e sul vissuto dell’individuo, ed interviene inoltre con modalità che vanno dal propositivo al provocatorio, nel contesto della vita sociale e culturale, incidendo su stili, costumi, modi di pensare, tendenze, formazione, gusto critico ed estetico della persona.

L. ARGANO, La gestione dei progetti di spettacolo

Gli Atelier in cui si svilupperanno le azioni del progetto:

Laboratorio di scenografia (maschere e costumi teatrali)

Costruzione di percorsi formativi per la realizzazione di maschere e costumi teatrali, sinergie con le attività teatrali, con gli attori per la realizzazione di spettacoli. Obiettivo 360 presenze nell’arco del biennio di progetto

 

Laboratorio di serigrafia e di sfondi per gli spettacoli

Costruzione di percorsi formativi per la realizzazione delle scenografie teatrali (figurativo) Obiettivo 360 presenze nell’arco del biennio di progetto

 

Laboratorio di tecniche delle Arti Visive (disegno, pittura, arti performative)

Costruzione di un percorso di formazione di arti visive
Obiettivo 360 presenze nell’arco del biennio di progetto.
La formazione si sviluppa anche attraverso momenti di partecipazione all’attività di giovani artisti e allievi dell’Accademia di Brera che presentano e svolgono pubblicamente la propria ricerca nell’ambito di “residenze” della durata di più settimane

 

Atelier della musica

Costruzione di un percorso di formazione musicale e nascita dell’Orchestra di Villapizzone, sinergie con le attività teatrali per la realizzazione di spettacoli che uniscono la musica suonata alla parola recitata, conservazione e valorizzazione delle matrici culturali di ogni giovane musicista e della propria comunità.

SUONARE TI TOCCA
Spettacolo di teatro canzone per scomodare le anime di Spoon River

Sabato 22 ottobre 2022 ore 21.00
Domenica 23 ottobre 2022 ore 17.00

Quanto pesa un’anima?
E un’intera collina di anime, quanto pesa?

L’irrequietezza, il disincanto e il desiderio di capire davvero chi siamo sono i semi che hanno fatto sbocciare in noi l’idea di questo spettacolo.

Questa storia va raccontata. Non deve essere perduta. Parla di resistenza. Di desiderio di cultura diffusa, niente affatto elitaria. Di bellezza che sconfina. Della forza dei giovani artisti che non rinunciano mai al desiderio di utopia. Di una generazione di ragazzi e ragazze che hanno lottato per la libertà di pensiero e di espressione avendo, come unica arma, un libro scandaloso.

Suonare ti tocca intende cucire i diari, le lettere, quegli appuntamenti di vita nei quali si realizzò l’Antologia di Spoon River, e la sua traduzione, alle vite scandalose e fragili di ciascuna e ciascuno di noi. E, per farlo, scomoda anche l’anima più inquieta tra tutte, quella di Fabrizio De André che le storie delle anime di Spoon River trasformò in canto.

 

Suonare ti tocca è uno spettacolo di teatro canzone che vuole mantenere i tratti originali della narrazione, tra parole e musica.

All’alba, al crepuscolo nella luce piena del mattino… Suonare ti tocca!

 

 

L’Atelier della Didattica-educativa

 Si pone all’interno degli Atelier come spazio di supporto all’utenza degli altri Atelier e più in generale ai soggetti marginali e fragili del territorio. Il suo obiettivo è quello di contrastare le disuguaglianze socioculturali e formative sul territorio, prevenire abbandono e dispersione scolastica, potenziare le competenze didattiche. Attività che troveranno sponda e condivisione con le scuole del territorio.

Per concludere, possiamo dire che emerge il fil rouge di collegamento tra le diverse attività del progetto complessivo, che saranno arricchite dalle ulteriori azioni che metteranno in campo il Dipartimento di sociologia con la ricerca sui bisogni, rivolta a tutte le componenti del territorio e con l’apporto degli studenti della Laurea magistrale in programmazione e gestione delle politiche e dei servizi, dai laboratori di pittura dell’Accademia di Brera e dalle attività che potranno essere messe in campo dagli istituti penitenziari coinvolti. In questo modo il progetto generale potrà definirsi a pieno titolo un progetto di inclusione sociale territoriale.

… L’arte è una strada atta al cammino della coscienza. Chi fa arte coinvolge, nel e col suo fare, ciò che sa e ciò che non sa, travolge i suoi momentanei e spesso inconsistenti Io e le sue presunte erudizioni nel gran mare dell’essere. Il segno o le parole che avverte dentro di sé sono sapienze o stimoli a cui non può sottrarsi. Lo sa bene il più semplice degli artigiani … Il mestiere insegna a chi lavora tanti accorgimenti e svela altrettanti segreti della materia con cui tratta, e l’esercizio continuo e amoroso dell’arte lo conduce oltre il mestiere, persino ad una ulteriore conoscenza di se stesso

dal testo “Il silenzio” di Franco Loi

 Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana onlus. La Fondazione si propone come piattaforma di partecipazione e di prossimità ai bisogni del territorio. Promuove e supporta progetti di utilità sociale per rispondere, in modo innovativo, alle priorità espresse dalla collettività in ambito sociale, culturale e ambientale. 

La Fondazione di Comunità Milano catalizza risorse ed energie, promuove la cultura della solidarietà e del dono affinché, oltre a rispondere all’emergenza sociale, possa agire per il bene collettivo e contribuire a migliorare la società nel suo insieme. www.fondazionecomunitamilano.org