L’emergenza legata al Coronavirus, il lockdown e in generale tutte le conseguenze legate alla pandemia, hanno completamente ridisegnato il mondo in cui viviamo, modificando valori, punti di riferimento, geografie reali e immaginarie. 

Basti pensare al mondo del lavoro, per cui tutte le attività realizzabili tramite pc, sono state trasferite all’interno delle case attraverso la pratica dello smartworking; oppure alla scuola, all’istruzione e alla formazione in senso lato, che a sua volta si è trasferita all’interno di uno schermo anche per le generazioni più giovani. 

Oggi viviamo un momento di passaggio, una specie di limbo in cui non sappiamo ancora cosa sarà e cosa succederà, in quanto apparentemente la pandemia è sotto controllo, ma non siamo del tutto certi di poter riprendere la vita esattamente come prima. 

Da questa incertezza nasce l’idea di Spazi di Ri-partenza. In questo periodo di sconvolgimenti psichici e materiali messi in luce dalla pandemia (paura del contagio, crisi economica, povertà crescente, solitudine e disagio sociale), l’arte e la cultura sono delle immense risorse per ristabilire un’armonia sociale che possa dare sollievo e aiutare il processo di guarigione dal trauma, non solo fisico, che sta attraversano il nostro Paese.

Il progetto Spazi di Ri-partenza vuol contribuire a rispondere a questo stato di cose mettendo al centro i giovani, la scuola, gli anziani e le famiglie di un territorio ben definito che si colloca all’interno del Municipio 4 della città di Milano. 

Per realizzare i suoi obbiettivi si avvarrà degli spazi del Progetto Artepassante, di pool di professionisti, docenti, formatori, artisti e attori ma soprattutto dei soci volontari delle realtà che promuovono il progetto. Il progetto non vuole limitarsi a una sequenza di azioni assistenziali ma vuole coinvolgere con le sue azioni questi soggetti facendoli diventare parte attiva e protagonista delle attività e dei risultati dei percorsi inclusivi, formativi, didattici, culturali e aggregativi che propone. 

Il progetto non vuol essere un evento occasionale ma diventare un punto di riferimento culturale, un hub formativo ed artistico per il territorio, un centro di attività, di iniziative in continua evoluzione progettuale capace, tramite tutti i soggetti che ne condividono le attività, di rendere le stesse replicabili nel tempo.