10 settembre - 15 ottobre 2023
SUBPLACE - Stazione Villapizzone del Passante Ferroviario di Milano

Ago e filo: cucire è un’azione ricorrente per Eva Reguzzoni che la utilizza, contaminandola con il disegno e la pittura, su carta, foglie e naturalmente su stoffa, come in questo ultimo lavoro dove la massa caotica e proliferante dei fili si organizza in una forma definita, assumendo rilievo, per raffigurare una spina dorsale, assurta a immagine simbolica su un prezioso stendardo da processione.
È l’ostensione di una personale reliquia, quella a cui assistiamo, in cui l’artista esibisce l’asse portante del suo corpo: uno sguardo rivolto all’interno, sul filo delle emozioni alla ricerca del proprio essere in una inesauribile tensione introspettiva e autoanalitica che si risolve in una pratica catartica di autocura attraverso la trasformazione del materiale grezzo. E così anche la struttura ossea si transustanzia: prende vita, si fa tronco, registrando nella propria corteccia i segni delle oscillazioni emotive mentre le emozioni si fanno linfa, trasudando all’esterno, verdi perché impregnate di forza vitale.
La natura, per Eva Reguzzoni, è fonte di ispirazione primaria: vive vicino a un bosco e osserva il ciclo vitale degli alberi nei quali si rispecchia in quanto materia corporea in continuo sviluppo e potenzialità generativa spontanea che rinasce a ogni ciclo stagionale, un impulso che sente dentro di sé ed esterna nei suoi lavori. È un’identificazione tra se stessa e la natura che si realizza nell’ideale unione corpo e pensiero e dalla quale si genera l’atto creativo, che non è mai un fatto esteriore ma interiore, che coinvolge e modifica il sé: come scrive il filosofo Emanuele Coccia (La vita delle piante, 2021) “creare una forma significa attraversarla percorrerla con tutto il proprio essere” perché “immaginare è sempre diventare ciò che si immagina”.
Eva Reguzzoni (Gallarate (VA) 1965). Vive e lavora a Borgo Ticino (NO). Diplomata presso il Liceo Artistico Statale di Busto Arsizio (VA) e, successivamente, presso la Scuola D’Arte Applicata Industriale del Castello Sforzesco di Milano. È restauratrice e disegnatrice archeologica. Dal 2009 sviluppa una personale ricerca artistica indagando la propria vita interiore attraverso un importante lavoro introspettivo, sviscerato da una gestualità che alterna disegno, ricamo e ceramica, e che spesso trova nell’installazione la sua modalità prediletta. I suoi lavori profondamente intimi nascono da suggestioni tratte da momenti della sua vita, attimi che, vissuti attraverso l’esperienza emotiva e sensoriale, s’imprimono nella memoria in veste di ricordi preziosi.
SUBPLACE è uno spazio stra-ordinario che convive con il consueto e la contingenza, portando i linguaggi visivi dell’arte – che si collocano come alternativa alla logica della produzione/consumo – in questo luogo di transito, nel flusso del quotidiano, offrendosi come occasione per un’esperienza estetica diretta e personale, senza mediazioni né stratificazioni per un pubblico che si trova a “inciampare” nell’opera sul suo percorso abituale. Il nome rimanda alla collocazione sotterranea, nel mezzanino della Stazione di Villapizzone. La “vetrina” ospita progetti d’artista site specific proponendo installazioni, sculture, video e dipinti.
SUBPLACE è un’emanazione di Surplace spazio indipendente per la promozione delle pratiche artistiche contemporanee attivo a Varese dal 2014 al 2022. Da questa esperienza, configurata come una “stazione sperimentale” dove i ruoli di artista, curatore e critico si dissolvono in favore della messa al centro dell’opera, nasce la “vetrina” di SUBPLACE come esperimento di arte pubblica Il progetto espositivo è autogestito e interamente autofinanziato ed è a cura di Joykix e Rossella Moratto (fondatori) con la collaborazione di Luca Scarabelli.
https://subplace.jimdosite.com
SUBPLACE
Stazione del Passante Ferroviario di Villapizzone, via Arnaldo Fusinato 20156 Milano (MI)