ANDREA CHIESI – Il sogno del pittore

18 aprile - 15 maggio 2024
SUBPLACE - Stazione Villapizzone del Passante Ferroviario di Milano

Io disegno e dipingo perché non potrei fare altro, e soprattutto perché non so fare altro.

Andrea Chiesi

Andrea Chiesi inizia a disegnare giovanissimo, negli anni Ottanta: illustrazioni, volantini e copertine di dischi. Autodidatta e vicino agli ambienti underground, usa carta e inchiostro – e successivamente anche le tecniche dell’incisione – per manifestare la rabbia, la protesta e l’identità dissidente della sua generazione. I soggetti sono architetture industriali, in quegli anni già dismesse, e figure umane, rese inizialmente con tratti quasi espressionistici e con i colori cupi di un distopico no future. Successivamente il segno deciso lascia spazio al tratteggio e ai pennelli con cui l’artista modenese dipinge ritratti di architetture in via d’estinzione – fabbriche abbandonate, carroponti, gasometri – con geometrico rigore e una tavolozza di grigi e azzurri cupi, ristretta fino alla bicromia. Negli anni, la natura, che nel frattempo aveva preso possesso delle rovine, entra anche nella raffigurazione, diventando una presenza preponderante, metafora della precarietà di tutte le costruzioni umane.

Parallelamente alla pittura, Chiesi continua a praticare il disegno, suo primo imprescindibile alfabeto, grazie al quale riflette e ritorna costantemente sul suo lavoro, come nella recente serie Il sogno del pittore: sessanta carte di piccole dimensioni (pubblicate da Cichinobrigante, Correggio, Editoria d’arte autoprodotta), in cui riprende i suoi soggetti di sempre. È un flusso onirico di immagini associate in modo apparentemente casuale (sapendo che la casualità non esiste) che segue logiche inconsce, affinità intime ed emotive. Il racconto continuo, in divenire, fatto di forme e colori (tra cui i gialli e i rossi, inediti nella sua palette), è la sintesi visiva della sua poetica che si può considerare come il coerente sviluppo di un’unica opera che ogni volta assume sembianze diverse. Un esercizio metalinguistico rigoroso e quotidiano in cui l’artista si rispecchia e che, al tempo stesso, è ricerca pittorica e pratica meditativa che permette all’interiorità di manifestarsi.

Andrea Chiesi (Modena, 1966), vincitore del Premio Cairo della rivista Arte (2004), del Premio Terna (2008) e del Premio Gotham Prize dell’Istituto Italiano di Cultura di New York (2012), è uno dei pittori italiani più importanti della sua generazione. Analizza da anni il paesaggio contemporaneo, l’impermanenza e la vacuità, attraverso una pittura a olio su tela, profonda come una meditazione. Nei lavori più recenti indaga il ritorno della natura nei luoghi abbandonati dall’uomo, attraverso il disegno: un meticoloso tratteggio di pennarello e velature di inchiostro di china su carta. Tra le mostre personali: Natura Naturans, Galleria Monopoli, Milano (2023); Natura Vincit, Sale di Cultura del San Paolo, Modena (2021); Eschatos, NM Contemporary, Principato di Monaco (2019); City of God, Being 3 Gallery, Bejing (2015); Perpetuum Mobile, X Lab, Berlin (2011); Beyond time, Nohra Haime Gallery, New York (2009), Comunità di memorie, Galleria D406, Modena (2009). È tra gli artisti invitati alla mostra Pittura Italiana Oggi, Triennale di Milano (2023). È docente di pittura e disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.

SUBPLACE è uno spazio stra-ordinario che convive con il consueto e la contingenza, portando i linguaggi visivi dell’arte – che si collocano come alternativa alla logica della produzione/consumo – in questo luogo di transito, nel flusso del quotidiano, offrendosi come occasione per un’esperienza estetica diretta e personale, senza mediazioni né stratificazioni per un pubblico che si trova a “inciampare” nell’opera sul suo percorso abituale. Il nome rimanda alla collocazione sotterranea, nel mezzanino della Stazione di Villapizzone. La “vetrina” ospita progetti d’artista site specific proponendo installazioni, sculture, video e dipinti.

SUBPLACE è un’emanazione di Surplace spazio indipendente per la promozione delle pratiche artistiche contemporanee attivo a Varese dal 2014 al 2022. Da questa esperienza, configurata come una “stazione sperimentale” dove i ruoli di artista, curatore e critico si dissolvono in favore della messa al centro dell’opera, nasce la “vetrina” di SUBPLACE come esperimento di arte pubblica Il progetto espositivo è autogestito e interamente autofinanziato ed è a cura di Joykix e Rossella Moratto (fondatori) con la collaborazione di Luca Scarabelli.

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IG: subplacemilano