Ritorno al futuro – la tradizione della pellicola tramandata per il domani

Mostra fotografica collettiva di Marco Biancardi, Stefano Borella, Stefano Ferremi, Sergio Preani, Alessandro Saponaro Curatela Giulia Minetti e Renato Galbusera
dal 15.09.23 al 8.10.2023; Inaugurazione: 15 settembre ore 18.00

La tradizione della pellicola tramandata per il domani

Cinque amici fotografi  appassionati di  bianconero ritornano all’uso della pellicola e presentano insieme i loro lavori che si presentano con le loro grandi diversità espressive,  accomunati dall’ amore per la scala di grigi che solo i sali d’argento riescono a produrre.

Nell’era ormai consolidata della fotografia digitale e ora anche della creazione di immagini con la  neonata intelligenza artificiale, il gusto per una Fotografia più riflessiva  porta i cinque autori ad approfondire i loro temi  più sentiti con la tecnica fotografica tradizionale: un mezzo  che con la sua componente artigianale, di lavoro  fatto a mano  e più meditato  anche molti giovani fotografi  scoprono come forma di linguaggio artistico creativo  e ulteriore potenzialità espressiva. Uno strumento che pur venendo dal passato può generare ancora opere che durano nel tempo e potranno emozionare e essere lette anche nel futuro

Scheda autori:

Marco Biancardi
Stefano Borella
Stefano Ferremi
Sergio Preani
Precedente
Successivo

Marco Biancardi – “Il vinile e la pellicola” – indaga il tema del fenomeno musicale: parafrasando nel titolo la riscoperta dell’analogico in Musica e in Fotografia e  giocando sul rapporto tra musicista, strumento e suono, su come un processo  inizialmente puramente fisico e materiale riesca poi a sublimarsi  in un’espressione superiore,  l’autore  cerca di esprimere attraverso il senso di  propagazione delle onde sonore nello spazio  l’esperienza psicoemotiva dell’ascolto musicale.

Stefano Borella – “Inclusi i presenti” – esplora gli spazi urbani  alla ricerca di conferme che la città è fatta per l’uomo e pur non concentrandosi direttamente sulle persone nella loro singolarità, i volti sono infatti raramente riconoscibili, le presenze umane pur marginalizzate nelle sue foto si riappropriano sempre degli spazi e del significato ultimo delle sue immagini, spesso caratterizzate da un forte contrasto, sempre però controbilanciato dalla delicatezza e tenerezza della situazioni ritratte. 

Stefano Ferremi  – “Uno sguardo al passato” – ci ricorda con i suoi vecchi scatti che la Fotografia è anche Memoria e Storia, quando grazie al supporto materiale della pellicola anziché il file di rapido consumo e poi eliminazione sul telefonino, permane con la sua fisicità nel tempo e può essere riproposto alle generazioni future narrando brevi racconti di  vita e lavori dimenticati, di persone umili che nel passato, pur sopravvissute a guerre e privazioni, conservano tuttavia nei loro sguardi serenità e pace di un modo di vivere semplice e oggi scomparso.   

Sergio Preani – “Piccole storie da Milano” – racconta semplici scene di quotidianità nella Milano della periferia, quella meno scintillante dei nuovi centri della vita sociale e strombazzata sui social e ci restituisce una città più dimessa e provinciale, ma più umana e più vera, creando in ogni scatto  un piccolo racconto fotografico, vere piccole short stories dal sapore minimalista quasi letterario.

Alessandro Saponaro – “Myanmar, an outdoor lifestyle” – apre al mondo con le sue immagini riprese in un  paese lontano di quel continente asiatico che la globalizzazione sta portando prepotentemente al centro della ribalta mondiale e restituisce un quadro di una umanità molto vivace che in scene di semplice vita quotidiana ci fa apparire più vicina,  pur nella diversità da noi occidentali.