Sono l’aquila che apre le porte – Monica Mazzone

20 ottobre – 20 novembre 2023; Inaugurazione venerdì 20 ottobre ore 18.30
SUBPLACE - Stazione del Passante Ferroviario di Villapizzone, via Arnaldo Fusinato 20156 Milano (MI)

Rigore geometrico e sensibilità si fondono nell’opera di Monica Mazzone. L’artista ha scelto un linguaggio logico come strumento per ordinare visivamente l’esperienza concreta dell’incontro tra sé e il mondo. La sua è una geometria sensibile, fatta di solidi disegnati a mano in proiezioni assonometriche, così come a mano in progressive e impalpabili velature è steso il colore che controbilancia la severità del segno alla ricerca di un’armonia tra emotività e razionalità. Utilizzando scultura e pittura, tra le quali c’è un’assoluta soluzione di continuità, Monica Mazzone sublima nell’astrazione geometrica la relazione che lega indissolubilmente il suo corpo all’ambiente. La costruzione formale dà ordine alla casualità dell’esistente e alle emozioni in una inesauribile tensione verso un’ideale di perfezione che, per l’artista, coincide con l’aspirazione a una dimensione spirituale, intesa in una prospettiva laica di conciliazione degli opposti. Intento che si esplicita nel titolo scelto per l’opera qui esposta “Sono l’aquila che apre le porte”, una citazione dalle metafore tradizionali tibetane, che allude al passaggio ultraterreno: l’aquila e il colore verde sono entrambi simboli di rigenerazione e rinascita. L’opera, olio su tavola incastonato in una cornice di alluminio, richiama le tradizionali edicole votive (un ricordo infantile dell’artista) che storicamente costellavano il territorio urbano e rurale, emblema di una religiosità diffusa e condivisa, ma anche segni riconoscibili di orientamento nel paesaggio erratico. Anche il contemporaneo tempietto di Monica Mazzone, presenza desueta e quasi incongrua nel mezzanino della stazione ferroviaria, si pone come un elemento che apre un varco verso una dimensione contemplativa nella frenesia del passaggio, un segno di riconoscimento che aspira alla riappropriazione di un nonluogo.

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Monica Mazzone (Milano, 1984) vive e lavora tra Milano e New York. Consegue la laurea in Arti Visive-Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito all’Istituto Europeo del Design. Espone in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, e ha al suo attivo partecipazioni a premi e residenze internazionali e progetti curatoriali. Inoltre è membro attivo della rivista d’arte E  IL TOPO.

Geometria Emotiva, così nomina la sua intera ricerca, è un’indagine riguardo l’idea di poter percepire e tradurre visivamente l’ossessione per la perfezione intendendo la geometria come principio regolatore dell’atto creativo per poter razionalizzare le proprie emozioni e comprendere gli accadimenti del mondo. Lavorando nello spazio liminale fra pittura e scultura crea strutture spaziali percepite come parte di un ritmo, implicando il corpo e le sue proporzioni, e imposta un metodo per indagare la spiritualità e la consapevolezza strettamente correlato ad un approccio sentimentale. Tutti i suoi lavori sono eseguiti a mano dall’artista stessa.

SUBPLACE è uno spazio stra-ordinario che convive con il consueto e la contingenza, portando i linguaggi visivi dell’arte – che si collocano come alternativa alla logica della produzione/consumo – in questo luogo di transito, nel flusso del quotidiano, offrendosi come occasione per un’esperienza estetica diretta e personale, senza mediazioni né stratificazioni per un pubblico che si trova a “inciampare” nell’opera sul suo percorso abituale. Il nome rimanda alla collocazione sotterranea, nel mezzanino della Stazione di Villapizzone. La “vetrina” ospita progetti d’artista site specific proponendo installazioni, sculture, video e dipinti.

SUBPLACE è un’emanazione di Surplace spazio indipendente per la promozione delle pratiche artistiche contemporanee attivo a Varese dal 2014 al 2022. Da questa esperienza, configurata come una “stazione sperimentale” dove i ruoli di artista, curatore e critico si dissolvono in favore della messa al centro dell’opera, nasce la “vetrina” di SUBPLACE come esperimento di arte pubblica Il progetto espositivo è autogestito e interamente autofinanziato ed è a cura di Joykix e Rossella Moratto (fondatori) con la collaborazione di Luca Scarabelli.

https://subplace.jimdosite.com